Discussione con i primi lettori del romanzo
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24 Commenti
  • roberta
    Pubblicato alle 11:57h, 25 Agosto Rispondi

    Secondo me il paragrafo 4 è troppo lungo. La descrizione di tutte le abitudini del popolo di Bitania rischia di essere un po’ noiosa.

    • GvLL
      Pubblicato alle 09:49h, 26 Agosto Rispondi

      Grazie della segnalazione. E’ vero: questo paragrafo è troppo lungo. Probabilmente sarebbe stato meglio suddividerlo in due o tre parti. Nei volumi che seguiranno il primo, sto adottando un criterio di stesura dei paragrafi più omogeneo.

  • olimpia
    Pubblicato alle 14:20h, 09 Agosto Rispondi

    Da Facebook ho appreso che ci sarà un sequel. Nel prossimo romanzo quali personaggi si ritroveranno?

    • GvLL
      Pubblicato alle 09:48h, 10 Agosto Rispondi

      Werna e Mirga sono ancora personaggi importanti. Aspetti particolari del carattere di Werna si sono accentuati. E’ sempre meno disponibile ad accettare i cambiamenti. Al contrario, Mirga, spinta dalla propria curiosità, scopre un segreto, legato al linguaggio impiegato da Ardo, che si comprenderà soltanto nelle ultime pagine del nuovo libro.
      Altri personaggi che si ritrovano sono il pastore Ramhos, sempre capace di trovare soluzioni semplici ai problemi più ingarbugliati, e il nuovo re Tanhos, che teme di non essere all’altezza del grande re Erenhor suo padre.

  • Sabrina
    Pubblicato alle 14:45h, 14 Luglio Rispondi

    Nella pagina Facebook Bitania ho visto che il romanzo “La biblioteca antica di Tadio” fa parte di una trilogia. Si può avere qualche anticipazione sugli altri due romanzi?

    • GvLL
      Pubblicato alle 14:30h, 15 Luglio Rispondi

      Effettivamente l’idea sarebbe quella di aggiungere al romanzo “La biblioteca antica di Tadio” altri due romanzi, intitolati rispettivamente “Le mura di Nora” e “Le torri di Vico”. Essi conterrebbero altre storie, sviluppatesi nell’arco di tempo che separa le due storie le cui narrazioni si alternano nel primo romanzo. In questo modo, ognuna delle tre città sull’isola di Bitania avrebbe il proprio nome in un romanzo.
      Diversi fatti, in quanto scritto finora, sono rimasti inspiegati. Ad esempio, chi e per quale motivo ha costruito la poderosa cinta muraria di Nora, e cosa significano le quattro parole, finora solo in parte tradotte, incise sui primi gradini della scala con cui si sale sulla più alta delle torri di Vico.
      Ogni romanzo della trilogia avrebbe l’obiettivo di affrontare un tema tra quelli più dibattuti nella società umana dei nostri giorni. Nel primo romanzo si è parlato soprattutto della crisi climatica. Nel secondo dovrebbe essere affrontato il tema dei robot, e nel terzo quello dell’intelligenza artificiale.
      Riguardo a come l’intreccio narrativo si svilupperà, possiamo anticipare che nel primo libro si è avuta l’alternanza di due storie, visitate ciascuna tre volte, nel secondo vi sarà una successione regolare di tre storie, visitate ciascuna tre volte, e nel terzo una successione regolare di quattro storie, visitate ciascuna due volte.
      Per comprendere questi tecnicismi della narrativa, consiglio la consultazione di questo ottimo documento:
      https://www.storiacontinua.com/scrittura-creativa/tecniche-per-la-storia/

  • alessandro
    Pubblicato alle 15:06h, 28 Maggio Rispondi

    Il personaggio di Werna è molto intrigante. Ha fiducia in Mirga che dovrà prendere il suo posto di sacerdotessa. Però non vuole tradurre insieme a lei il messaggio della antica civiltà.

    • GvLL
      Pubblicato alle 08:59h, 01 Giugno Rispondi

      Werna teme che Mirga racconti a Ramhos il contenuto del manoscritto, e che poi Ramhos divulghi questo segreto a tutti. Werna vuole che sia il re Erenhor a stabilire chi eventualmente dovrà sapere e chi no. Ma poi il re Erenhor lascia che sia lei a comunicarlo a tutti, anche se interpretandone liberamente alcune parti. Werna ha senza dubbio un grande potere, ma si assume anche una grande responsabilità. Lei stessa intravede un’epoca futura, in cui il ruolo della sacerdotessa potrà essere meno condizionante, lasciando che ogni individuo applichi, in base alla propria coscienza, gli insegnamenti ricevuti alla soluzione dei problemi di ogni giorno.

  • loredana
    Pubblicato alle 13:43h, 15 Aprile Rispondi

    Secondo me, è impossibile che, usando solo tre libri, Mirga e Werna riescano a imparare una lingua sconosciuta e a tradurre il manoscritto.

    • GvLL
      Pubblicato alle 11:53h, 16 Aprile Rispondi

      I tre libri sono molto particolari. Il primo è un manuale di fisica, chimica, geometria, matematica. In molti film e anche nei progetti scientifici per comunicare con altre possibili civiltà, si impiegano testi in cui sono elencati principi fisici, o numeri particolare (pi greco, la base dei logaritmi neperiani, …) perché sono di immediata identificazione. Il secondo è un libro per insegnare a scrivere (come si diceva una volta, un abbecedario), con la lista dei caratteri dell’alfabeto, molte figure, liste di nomi, aggettivi, verbi. Il terzo è un libro di grammatica. Comunque è vero: con questi soli tre libri e molto difficile imparare una lingua. A meno che l’autore del manoscritto non abbia usato un linguaggio intenzionalmente semplice. Visto che è sempre lui che ha scelto i tre libri da aggiungere, proprio con lo scopo di aiutare coloro a cui il messaggio è indirizzato, almeno il senso di cosa il manoscritto contiene potrebbe essere intuito.

  • ugo
    Pubblicato alle 11:55h, 09 Aprile Rispondi

    Ardo è un individuo semplice, ma ha una visione realistica dell’ambiente che lo circonda, senza filtri o sovrastrutture. Questa visione si è completamente perduta nella civiltà moderna.

    • GvLL
      Pubblicato alle 09:00h, 12 Aprile Rispondi

      Ardo si sente il prodotto di due culture: quella del suo popolo e quella del popolo di Bitania, dove ha trascorso due anni in cui ha ricevuto molti insegnamenti. Quando finalmente torna nella terra di origine, i membri della sua tribù prima non si fidano di lui, ma poi lo eleggono loro capo, proprio per le cose che ha imparato e che ha potuto divulgare. Essi dimostrano una grande apertura mentale, sempre più rara ai nostri giorni.

  • francesca
    Pubblicato alle 16:01h, 02 Aprile Rispondi

    Secondo me, gli abitanti di Bitania esprimono le caratteristiche di molti nostri contemporanei. La dimostrazione di Werna sulle fasi lunari, davanti al re e al capo della polizia, è un esempio di affermazione del pensiero razionale contro le trame ostili architettate da individui rozzi e invidiosi.

    • GvLL
      Pubblicato alle 08:50h, 06 Aprile Rispondi

      E’ giusto. Anche se la situazione è intenzionalmente estremizzata (per far cogliere al lettore un lato comico della narrazione). I personaggi che popolano Bitania sono semplici, anche quando perseguono finalità malevole, mossi dall’invidia. La società umana di oggi sembra più complessa, anche se in fondo è fatta da individui con le stesse elementari pulsioni. Probabilmente questi sono meno convinti della posizione da assumere, in un contesto dove il bene e il male risultano molto meno nettamente distinguibili.

  • elsa
    Pubblicato alle 16:22h, 23 Marzo Rispondi

    Tra i personaggi della storia ambientata nel presente e nelle prossime decine di anni, Marc e Jules hanno sollecitato la mia immaginazione. La sfida finale tra loro è descritta con dialoghi così stimolanti da far pensare di essere tra coloro che assistono e parteggiano per l’uno o per l’altro. Secondo me ha vinto Marc.

    • GvLL
      Pubblicato alle 11:35h, 24 Marzo Rispondi

      Io credo che nessuno dei due abbia vinto. Marc dice a Jules quello che Jules già sa, e che per anni si è portato dentro. Jules intravede la possibilità di liberarsi del senso di colpa che lo opprime. Decide di giocarsi tutto con un solo gesto. Gli costa molta fatica, ma questa volta non sbaglia.

  • luca
    Pubblicato alle 10:48h, 09 Marzo Rispondi

    A me sono piaciuti di più i personaggi della storia ambientata nel presente. Combattono contro il cambiamento climatico e reagiscono alle difficoltà che insorgono continuamente, dimostrando tenacia e forza d’animo.

    • GvLL
      Pubblicato alle 08:56h, 10 Marzo Rispondi

      Sta nella natura umana la capacità di adattarsi alle condizioni ambientali, anche le più disagiate. Ciò è avvenuto in qualsiasi epoca e luogo. Un elemento in comune tra le due storie è proprio questo.

  • alfonso
    Pubblicato alle 11:11h, 02 Marzo Rispondi

    Questi personaggi sono così interessanti che meriterebbero di essere ripresi in un sequel.

    Potrebbe andare anche su Netflix come serie tv.

    • GvLL
      Pubblicato alle 19:17h, 02 Marzo Rispondi

      Troppo gentile! Comunque l’idea di un sequel effettivamente l’avevo ipotizzata fin dall’inizio. Ovviamente riguarderebbe i personaggi di Bitania. Però anche gli altri potrebbero ricomparire per brevi apparizioni, nelle storie di alcuni personaggi nuovi. Probabilmente la soluzione migliore è una trilogia, con un titolo per ciascuna delle tre città di Bitania. Per Tadio c’è già la biblioteca antica. Per Nora ci sarebbero le mura. E per Vico potremmo considerare le torri.

  • sonia
    Pubblicato alle 11:27h, 25 Febbraio Rispondi

    La psicologia dei personaggi nella storia ambientata a Bitania è molto convincente. La lungimiranza di Erenhor, l’acume di Midhon, l’invidia di Binhor, la spontaneità di Ramhos. E poi ci sono due donne indomabili, qualche volta perfino l’una contra l’altra: Werna e Mirga. Confesso che non ho indovinato il finale, e anche quando ho letto l’ultima riga sono dovuta tornare indietro per riprendere tutti i fili lasciati in sospeso.

    • GvLL
      Pubblicato alle 08:58h, 01 Marzo Rispondi

      Nella lettura di un romanzo c’è chi apprezza le storie dei singoli personaggi, oppure chi va alla ricerca di una vicenda complessiva che le riunisca tutte. Sembra che Sonia abbia optato soprattutto per la prima scelta. L’importante è che la lettura delle azioni dei personaggi che ha elencato le abbia fatto trascorrere dei momenti piacevoli.

  • annalisa
    Pubblicato alle 11:26h, 18 Febbraio Rispondi

    Delle due storie, quella ambientata a Bitania mi e’ piaciuta di piu’. L’altra e’ un po’ triste, con la crisi che fa morire quasi tutti gli abitanti della Terra. Io ho intuito il finale una ventina di pagine prima, da alcuni indizi, ma la conferma nelle ultime righe e’ stata comunque appassionante.

    • GvLL
      Pubblicato alle 14:28h, 18 Febbraio Rispondi

      La storia di Alain e Cécile inizia nel 2016, pochi mesi dopo la Conferenza sul clima di Parigi. Gli eventi che seguono sono catastrofici, e probabilmente la velocità con cui si manifestano è esageratamente alta.
      Lo scopo è quello di ammonirci sul fatto che stiamo perdendo le ultime occasioni per intervenire in modo deciso e consapevole nella direzione di arrestare i cambiamenti climatici. Però non direi che è triste: i protagonisti fanno di tutto per reagire. Complimenti per aver intuito il finale! Ci sono comunque altri indizi, anche prima delle ultime venti pagine.

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